Spendere meno per la badante: incentivi e agevolazioni fiscali ai non autosufficienti

23/12/2019
10 Minuti

Ricorrere al supporto di una badante per prendersi cura dei propri cari è diventata una necessità per molte famiglie italiane. Poter garantire serenità e tranquillità all’anziano a casa propria è uno degli obiettivi che ci si prefigge quando si sceglie di ricorrere ai servizi di un collaboratore domestico invece dell’inserimento in una casa di riposo.

Le spese da affrontare non sono poche e quindi cercare modi di risparmiare sul costo mensile per una badante, specie se convivente, è comprensibile. È sicuramente uno dei principali motivi per cui molte badanti sono assunte in nero, nonostante le sanzioni in cui si può incorrere.

Lo stato non è solo pronto a staccare multe. Ai virtuosi che assumono i collaboratori domestici con regolare contratto, spettano alcuni incentivi ed agevolazioni.

Vediamoli nel dettaglio


La doppia agevolazione fiscale

Il tema di incentivi, detrazioni e agevolazioni fiscali sulle spese sostenute per garantire assistenza domiciliare ai propri cari non più autosufficienti, è interessante e assai tecnico

Le spese sostenute per badanti e colf godono di una doppia agevolazione fiscale:

  • deducibilità dal reddito complessivo
  • detraibilità dall’Irpef

Ma prima, vanno fatte due premesse importantissime:

  1. L’agevolazione fiscale non può essere riconosciuta quando la non autosufficienza non si ricollega all’esistenza di patologie
  2. La non autosufficienza dev’essere riconosciuta da un certificato medico.

Prima di esaminare nel dettaglio detrazioni e deducibilità, vediamo i punti salienti che danno diritto a queste agevolazioni fiscali.


Definizione di persona non autosufficiente

L’informativa dell’Agenzia delle Entrate procede ad una definizione di “persona non autosufficiente” (e dunque bisognosa di un’assistente, badante o colf). Per esempio, una persona non in grado di:

  • Assumere alimenti

Espletare le funzioni fisiologiche

  • Provvedere all’igiene personale
  • Deambulare
  • Indossare gli indumenti

Deve essere considerata non autosufficiente, inoltre, la persona che:

  • Necessita di sorveglianza continuativa

Detrazione Irpef sulle spese per gli addetti all’assistenza di persone non autosufficienti

Sono detraibili dall’Irpef, nella misura del 19%, le spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale nei casi di “non autosufficienza” del disabile nel compimento degli atti della vita quotidiana.

La detrazione deve essere calcolata su un ammontare di spesa non superiore a 2.100 euro e spetta solo quando il reddito complessivo del contribuente non è superiore a 40.000 euro. Nella determinazione del reddito complessivo va compreso anche il reddito dei fabbricati locati assoggettato al regime della cedolare secca.

Queste le altre cose da sapere:

  • Le spese devono risultare da idonea documentazione, come ad esempio una ricevuta firmata dall’addetto all’assistenza (badante, colf).
  • La documentazione deve contenere il codice fiscale e i dati anagrafici di chi effettua il pagamento e di chi presta l’assistenza. Se la spesa è sostenuta in favore di un familiare, nella ricevuta devono essere indicati anche gli estremi anagrafici e il codice fiscale di quest’ultimo.
  • Le detrazioni vanno considerate con riferimento al singolo contribuente, a prescindere dal numero dei soggetti cui si riferisce l’assistenza.
  • Se più contribuenti hanno sostenuto spese per assistenza riferita allo stesso familiare, l’importo va ripartito tra di loro

  

Deducibilità dei contributi obbligatori versati alla badante 

La legge riconosce al datore di lavoro della badante la deduzione dal reddito imponibile dei contributi previdenziali e assistenziali obbligatori versati per gli addetti ai servizi domestici e familiari (per esempio, assistenti delle persone anziane colf, baby-sitter).

Questi contributi sono deducibili, per la parte a carico del datore di lavoro, fino all’importo massimo di 1.549,37 euro.

Infatti, l’articolo 10 comma 2 ultimo periodo del Tuir stabilisce che sono deducibili dal reddito imponibile Irpef i contributi previdenziali obbligatori– per la sola quota rimasta effettivamente a carico – versati per gli addetti all’assistenza personale o familiare.

La somma che può essere portata in deduzione è quella effettivamente pagata nel corso dell’anno, a prescindere dal trimestre al quale i contributi si riferiscono. Pertanto, ad esempio, chi paga la rata l’ultimo giorno di scadenza, ossia il 10 gennaio, può detrarla nell’anno fiscale di pagamento, anche se si riferisce all’anno precedente.

 

Altre deduzioni sulle spese per l’assistenza e loro cumulabilità

La deducibilità, dei contributi obbligatori versati alla badante è cumulabile (sempre entro i suddetti 2.100 euro) alle altre spese sostenute per l’assistenza propria o di uno o più familiari non autosufficienti anche se non a carico, come indicato dall’articolo 15, comma 1, lettera i-septies del Tuir.

 

Detrazioni Irpef correlate all’assistenza domiciliare

Per le persone con disabilità e i loro familiari sono previste altre agevolazioni fiscali e detrazioni. Quella che maggiormente si lega all’assistenza domiciliare è la Detrazione Irpef sulle spese per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Tra gli interventi che danno diritto alla detrazione rientrano:

  • la realizzazione di un elevatore esterno all’abitazione
  • la sostituzione di gradini con rampe, sia negli edifici che nelle singole unità immobiliari, se conforme alle prescrizioni tecniche previste dalla legge sull’abbattimento delle barriere architettoniche

Per gli interventi di ristrutturazione edilizia sugli immobili è possibile fruire di una detrazione Irpef pari al 50%, da calcolare su un importo massimo di 96.000 e i 48mila euro, a seconda delle date di ristrutturazione.


L’importanza di una consulenza esperta

Come si vede, è ampio l’argomento incentivi, detrazioni e agevolazioni fiscali sulle spese sostenute per garantire assistenza domiciliare ai propri cari.

Ci può trarre d’impaccio la consulenza di un soggetto che per professione si occupa di assistenza domiciliare, come ad esempio una consolidata agenzia di selezione, formazione e inquadramento contrattuale di badanti, che quotidianamente vive gli aspetti normativi e pratici del dare assistenza a una persona non autosufficiente.

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