Come gestire al meglio le attività della badante convivente

07/01/2020
10 Minuti

Convivere con una badante è un decisivo aiuto per l’assistito e i suoi parenti, ma presenta anche svariati aspetti ed equilibri da considerare e gestire con attenzione, per ottenere buona armonia di rapporto tra tutti ma senza andare a discapito dell’efficienza della badante.

Seguire alcuni consigli professionali ed esperti potrà indicarvi come:

  • valutare l’operato della badante
  • migliorare quello che non va
  • ridurre i disaccordi
  • ottimizzare e mantenere l’efficienza della badante


Consigli e metodi pratici

Per una ottimale gestione delle attività della badante convivente, queste sono le azioni alle quali i congiunti dell’assistito è consigliabile si attengano:


1.Dichiarare chiaramente le regole

Un buon inizio per instaurare un rapporto armonioso ed efficiente tra la badante, l’assistito e i suoi congiunti è sgombrare anticipatamente il campo da dubbi o fraintendimenti, dichiarando esplicitamente orari, compensi, mansioni, regole di comportamento nella casa dell’assistito.


2.Consegnare una lista scritta di priorità generali

Tra le varie mansioni della badante convivente, i vari benefici che vogliamo ottenere per il nostro congiunto, le varie regole che desideriamo veder rispettate, è necessario consegnare alla badante una lista generale di priorità. Come dice il detto: “quando tutto è importante, niente è importante”. Se abbiamo delle azioni assolutamente prioritarie che vogliamo che la badante faccia o non faccia, dobbiamo comunicarle con chiarezza alla badante, e accertarci che abbia capito quanto richiesto, sia che si tratti di rispetto della privacy e degli oggetti di valore affettivo dell’assistito, sia che si tratti di alimentazione, igiene, farmaci da somministrare.

Stabilire un ordine di priorità, e farlo comprendere alla badante, è molto importante.


3.Fare una scheda giornaliera delle attività

Per evitare che la badante convivente, soprattutto se neoassunta, improvvisi o decida di testa propria quali attività svolgere giorno per giorno, è bene stilare una scheda scritta anche delle azioni quotidiane che ci si aspetta che la badante compia, nel rispetto dei riposi previsti.


4.Non rinegoziare il compenso

È bene stabilire orari, mansioni e rispettarli e fissare in cambio un compenso, senza far ventilare futuri aggiustamenti del compenso stesso. Ciò infatti darebbe luogo a fraintendimenti e malumori, a discapito sia dell’armonia che dell’efficienza.



Colloqui di monitoraggio

Dopo aver creato un linguaggio comune con la badante convivente su cosa si intende per pulizia e decoro permanente dell’ambiente, fare compagnia in modo piacevole ma discreto, rispettare gli spazi, la privacy e gli oggetti dell’assistito, prendersi cura della sua salute e igiene, somministrargli farmaci ad orari stabiliti, rispettare le sue necessità, anche alimentari, è necessario monitorare periodicamente l’operato della badante, e lo stato di soddisfazione dell’assistito e della badante stessa, anche per mantenerne elevata l’efficienza.

E ciò è possibile solo attraverso colloqui con la badante, per fare il punto della situazione, valutare cosa funziona e cosa va migliorato, sia per il benessere dell’assistito che per il morale e l’operatività della badante.

Cambiare troppo spesso una badante, oltre che richiedere un enorme dispendio di energie, porta disagi anche per l’assistito stesso. Se qualcosa non va è bene analizzare bene cosa e capire se la badante ha solo necessità di acquisire più sicurezza e abilità in quella mansione e trovare il giusto modo per ottenere il risultato auspicato, anche attraverso formazione specifica.


Formazione e Coaching: dalle agenzie risultati e badanti ottimali

Sappiamo quanto è ampio, eppure specifico il ventaglio delle sfere d’azione della badante convivente. Scegliere una nicchia specifica è proprio una delle caratteristiche portanti del coaching, la disciplina che migliora atteggiamenti personali e mentali in riferimento a specifiche attività dell’essere umano. Selezionare e formare badanti, sostenerle, appunto, con il coaching, è a sua volta un’attività professionale specifica, che le agenzie professionali sanno garantire.

Quando si tratta di badanti conviventi, la nicchia professionale specifica è quella della cura e assistenza della persona (caregiving).

E’ una nicchia professionale, che richiede formazione e competenze di livello professionale. Le mansioni all’interno di questa nicchia sono varie. Attengono alle sfere psicologica, intima, sanitaria, culturale, linguistica dell’assistito.

Per ognuna di esse sono necessarie l’adeguato coaching, oltre a formazione e preparazione professionali. Selezionare, formare, motivare, istruire badanti efficienti, professionali, empatiche, discrete è un’attività professionale specifica, a cui sono deputate in particolare le agenzie di servizi e personale di assistenza con esperienza, organizzazione ed efficacia all’altezza di un settore delicato e centrale come l’assistenza e la cura della persona.

Ti è piaciuto questo Articolo?
Condividilo

15/03/2024
PERCHÈ SCEGLIERE SANTA ROSA ASSISTENZA, UNA REALTÀ UNICA TRA TANTE.
15/11/2023
LA FINE DI UN PERCORSO: COME CONCLUDERE IL RAPPORTO CON LA BADANTE
Precedente
Successivo
Iscriviti alla Newsletter