Contributi badante professionale, ecco le novità

05/10/2020
10 Minuti

Una badante professionale oltre a svolgere con dedizione e passione la propria mansione, deve monitorare anche la parte burocratica. Facciamo ovviamente riferimento alla busta paga, contributi, tasse, ecc.


È molto importante informarsi anche su questo aspetto, perché spesso e volentieri viene tralasciato dalle badanti e si possono creare ad esempio ritardi sulle dichiarazioni dei redditi, dimenticanze di pagamenti legati alle tasse e altro ancora.

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Sappiamo che è la parte più noiosa del lavoro, ma con un po’ di pazienza, un po’ alla volta, tutto diventa più semplice.

Ovviamente per qualsiasi dubbio o incertezza vi consigliamo sempre di affidarvi al vostro commercialista, CAF o patronato del lavoro, in modo da essere ‘sicure’ di non tralasciare la vostra posizione fiscale. Anche perché le novità e gli aggiornamenti legati al mondo del fisco sono veramente in continua evoluzione…si fa fatica a non perdersi qualche notizia per la strada…

In questo articolo vogliamo però parlarvi delle ultime novità del CCNL delle badanti, andate in vigore lo scorso 1° ottobre. Novità che dureranno fino all’anno 2022.


1° ottobre 2020, cosa cambia per le badanti?

Lo scorso giovedì ha segnato una data particolare per ogni badante professionale, visto che sono state introdotte delle novità legate ai contributi dei lavoratori di questo settore e non.

Il versamento dei contributi serve per poter coprire la pensione, assicurazione infortuni professionali, maternità e disoccupazione.
Tra questi non rientra la malattia perché è un contributo specifico della cassa colf.

Per essere esaustivi e comprensibili: sono state determinate un massimo numero di ore settimanali per i contratti notturni di presenza e assistenza, legate ai contributi. Nello specifico, se una badante ha un contratto settimanale di 54 ore full time, alla Cassa ne vengono conteggiate solamente 30.

Mentre per quanto riguarda quelli dell’assistenza notturna, vengono conteggiate solamente 48 ore.

Quindi, questo comporta un aumento dei contributi della Cassa, che passa dallo 0.03€ allo 0.06€. Dove 1/3 è a carico della badante e 2/3 a carico delle famiglie degli anziani.
Ma per poter effettuare un calcolo dei contributi preciso, occorre prendere in considerazione la durata dell’orario settimanale in cui si svolge la mansione.

Oltre a quest’ultima, poi, viene considerata anche la tredicesima, il vitto e l’alloggio riconosciuto dal convivente (nel caso ci fosse).
Per rendervi il calcolo più semplice vi facciamo un esempio: se una badante non convivente percepisce 8 euro all’ora, il calcolo da fare è il seguente: 8 + 8/12.

Ovvero 8.67 euro, che si classifica nella seconda fascia retributiva con un contributo di 1.62 euro ogni ora.
Nel caso in cui venissero superate le 24 ore, i contributi vengono calcolati per 1.04 euro ad ora (per l’intero anno corrente).

Come si effettua il calcolo dei contributi?

Arrivati a questo punto dell’articolo, ogni badante professionale si starà giustamente domandando chi deve effettuare il calcolo dei contributi.


Vi diciamo fin da subito che è molto più facile di quello che sembra, visto che basta andare sul sito dell’INPS.

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Il pagamento può essere effettuato dal primo giorno del trimestre successivo a quello di competenza tramite il sito dell’INPS, banche/posta, oppure comodamente attraverso Internet banking.

 

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