Hai sentito dire che il settore del sociale è in aumento – e hai deciso, di conseguenza, che potrebbe rappresentare un’ottima chance di investimento. Ora stai analizzando quale sia l’ambito migliore sul quale puntare e quale sia la miglior strategia per proseguire: ecco cosa è emerso dalle nostre analisi.
Innanzitutto, partiamo dalle motivazioni che stanno alla base della crescita del mercato del settore sociale: l’aumento del numero di chi ne usufruisce.
Accentuata dal fenomeno della “fuga dei cervelli” (i “cervelli” in questione sono giovani tra i 18 e i 34 anni) e dal calo del tasso di natalità, in Italia la percentuale di anziani (identificati negli over 65) si innalza ogni anno di più, ed è previsto che sfiorerà il 30% della popolazione totale entro il 2030: al momento l’Italia è il secondo Paese al mondo per tasso d’anzianità, ed il primo in Europa.
Dunque, più anziani con necessità di assistenza e sempre meno potenziali lavoratori: non stupisce che la richiesta lavorativa in questo settore si faccia sempre più elevata.
Per entrare in questo mercato, questo è il nostro consiglio: aprire un’agenzia di ricerca e selezione badanti, ovvero un’azienda che si occupa di mettere in contatto lavoratrici professioniste e formate con famiglie alla ricerca di un’assistenza domiciliare professionale e senza complicazioni.
L’offerta del franchising
Anche se il mercato è favorevole e con ottime prospettive di aumento, partire con una propria agenzia privata non è uno scherzo: sicuramente è necessario avere esperienza sul funzionamento delle pratiche di assistenza (che può essere testimoniata da una laurea o da precedenti esperienze nel settore sociale), un capitale iniziale discreto e una mentalità versatile e dinamica.
Ma ciò che può fare veramente la differenza, alzando notevolmente le tue chance di successo e garantendo alla tua attività un ottimo inizio, è la pratica del franchising.
Di che cosa si tratta?
Il franchising è un accordo commerciale tra un’azienda ben radicata e una start up che ricerca visibilità e clienti fin da subito: in cambio di un versamento iniziale variabile da caso in caso, il franchisor (l’azienda che fornisce il servizio) mette a disposizione del suo affiliato – nel gergo tecnico “franchisee” – il suo know how, le strategie migliori, la possibilità di vendere sotto il suo marchio e, a volte, alcuni clienti già acquisiti.
In altre parole, l’azienda madre “insegna” a quella appena nata come muoversi sul campo, fornendole supporto concreto e consigli utili: in cambio, l’affiliato pagherà una tassa iniziale (chiamata “fee”) e spesso garantirà una piccola percentuale delle vendite assistite dal brand del franchisor (definita “royalty”) a quest’ultimo. Il guadagno è dunque reciproco.
I vantaggi del franchising per l’affiliato
Per una start up, la difficoltà maggiore è farsi notare sul mercato: inoltre, in un campo delicato come quello del sociale, basta un piccolo passo falso per perdere un cliente, potenziale o effettivo.
Grazie alla possibilità di usufruire del brand del franchisor, l’affiliato aggirerà buona parte della difficoltà iniziale della ricerca dei clienti e della creazione di un marchio forte, sicuro e affidabile: questo permetterà di iniziare a guadagnare in tempi molto più brevi del normale, e di avere accesso ad un numero di clienti che con una partenza standard non ci si potrebbe mai aspettare.
In altre parole, un affiliato potrà godere di:
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- clientela assicurata: fin da subito, il franchisor farà si che la neoazienda abbia a portata clienti, indirizzandone appositamente alcuni alla sua porta e aiutandola ad attirarne altri;
- brand authority: ovviamente, la costruzione di un proprio brand richiede tempo ed impegno: per questo motivo, il franchisor permetterà all’affiliato di presentare i suoi servizi al di sotto del suo marchio, riconosciuto ed affermato;
- know how: teoria e pratica sono molto diverse tra loro, e l’azienda madre questo lo sa bene, per questo motivo mette a disposizione del franchisee la sua esperienza e i suoi consigli, forse gli elementi più importanti e vitali per i nuovi del settore.
Conclusione
Clienti assicurati, esperienza, rientro delle spese iniziali in un anno o due: una start up non potrebbe chiedere di più.
Ovviamente il franchising ha un suo costo, ma ciò significa solamente garanzia di efficacia: del resto, vi fidereste di qualcuno che vi propone questo tipo di assistenza gratuitamente? Andate sul sicuro, e scegliete come franchisor un’azienda affermata e prestigiosa: a questo punto, perché non rivolgersi ai numeri uno in Italia?