Era una notizia che circolava da diversi anni e che adesso è diventata realtà: la norma Uni 11766 ha stabilito la patente di qualità per la badante professionale. Una misura che nasce per aumentare ancora di più la professionalità di questa figura lavorativa, ma anche per contrastare il lavoro in nero.
Proprio così, visto che tra i requisiti per poter sostenere l’esame è obbligatorio aver svolto per lo meno dodici mesi di questa professione. Di conseguenza, sono esclusi tutti quelli senza un regolare contratto di lavoro.
Seppur con ritardo, è una misura che finalmente valorizza il lavoro della badante come tutti gli altri. Un lavoro molto complicato e non per tutti, perché prima della parte economica bisogna tenere a cuore la felicità dell’assistito e delle famiglie. Inoltre, bisogna essere muniti di pazienza e avere tanta sensibilità.
Una badante professionale riesce anche a captare voleri e pensieri dell’assistito, prima che quest’ultimo li manifesti. Molte volte, succede proprio che per timidezza le persone anziane non si aprono e non manifestano una necessità…dalla più generica alla più importante.
Badante professionale, ecco la patente di qualità: requisiti e prove da sostenere.
Per certificarsi come badante professionale e quindi per sostenere l’esame, , occorre disporre di tre requisiti fondamentali:
- Conoscenza base della lingua italiana
- Aver partecipato ad un corso di formazione di 64 ore per badanti nell’ultimo triennio
- Aver svolto la suddetta professione con regolare contratto di lavoro per almeno 12 mesi
Le prove d’esame, invece, saranno due (una scritta e una orale) e attesteranno:
- Conoscenza
- Competenze
- Abilità
Per farvela breve…con la patente di qualità la badante professionale dovrà dimostrare di conoscere la città e i mezzi pubblici, saper gestire e affrontare le situazioni d’emergenza, saper somministrare i medicinali, avere una lista di numeri d’emergenza da chiamare per ogni evenienza.
Un’opportunità non indifferente questa della patente di qualità. Basti pensare che la Legge 4/2013 sulle professioni non regolamentate, ha dato la possibilità a questi lavoratori di qualificare la professione, tramite norme Uni.
E l’unica categoria che era rimasta fuori a guardare, prima di questo momento, era proprio quella delle badanti. La norma è stata approvata lo scorso dicembre e colmerà quindi un vuoto molto importante.
Come detto in apertura, questa è un’opportunità ma anche una lotta all’evasione fiscale, che in questo settore, è di 3.1 mld all’anno. Secondo Assindatcolf (Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico) e il centro studi Idos, colf, badanti e baby sitter nel nostro Paese sono due milioni.
Di cui, 800 mila dispongono di un normale contratto di lavoro, mentre 1.2 milioni lavorano in nero.
Numeri raccapriccianti, che ogni anno sottraggono milioni di euro alle casse dello Stato. Il 70% di questi lavoratori proviene da paesi esteri e il loro incasso sfama all’incirca 2 milioni di famiglie.
Noi di Santa Rosa Assistenza, da anni esperti di collocamento badanti e di coaching, siamo a vostra disposizione. Potete usufruire dei nostri molteplici corsi per aumentare la vostra formazione e per arrivare all’esame anche più preparate.
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