Assumere una badante in nero che si occupi di fornire assistenza al vostro caro è un rischio enorme da evitare: sia legalmente, che in termini di servizio ricevuto.
Purtroppo, nonostante la figura della badante si sia evoluta nel corso del tempo, ancora oggi molte lavorano senza un contratto. Questo perché i costi relativi ad una regolare assunzione sono molto alti e quindi sempre più famiglie scelgono questa ‘opzione’.
Scelta che ovviamente vi sconsigliamo a prescindere dalla vostra disponibilità economica, anche perché una badante con delle competenze affermate non accetterebbe mai di lavorare senza contratto.
La maggior parte di quelle che lavorano in nero, sono tutte badanti improvvisate.
Quindi, se tenete realmente alle condizioni di salute del vostro caro e volete rendergli il periodo dell’anzianità meno difficile, optate (senza pensarci) per una badante professionale con regolare contratto.
Oltre ad essere una scelta giusta per voi e per l’anziano, lo è anche per l’economia del nostro Paese, sofferente anche a causa del mancato pagamento delle tasse da parte di datori di lavoro e lavoratori.
Vediamo allora quali sono i rischi che si corrono se non si rispetta la legge.
Badante in nero, sanzioni amministrative per le famiglie
La legge è abbastanza chiara nei confronti di chi assume una badante in nero: multa tra i 200 euro e i 500 euro da versare direttamente al CPI.
A questi si somma anche una sanzione per la mancata iscrizione all’INPS che varia dai 1500 euro ai 12000 euro (maggiorata di 150 euro per ogni giorno di lavoro effettuato dalla badante).
Infine, è obbligatorio versare anche il contributo previdenziale all’Erario. Quest’ultimo viene calcolato con un tasso fisso su base annua.
Badante in nero, sanzioni penali per le famiglie
Come vi abbiamo già anticipato ad inizio articolo, l’assunzione di una badante in nero può avere anche conseguenze penali. Infatti, nel caso in cui la badante non avesse un regolare permesso di soggiorno, si rischiano dai tre ai cinque anni di reclusione, insieme ad una multa di 5000 euro.
Badante in nero, possibili denunce per le famiglie
Altra possibile conseguenza di un’assunzione a nero, spesso sottovalutata, è una possibile denuncia alle famiglie da parte della stessa badante. Infatti, può anche accadere che la badante che abbia accettato di lavorare in nero perché bisognosa di denaro, ad un certo punto denunci proprio il datore di lavoro.
Non è una novità che i datori di lavoro sottopaghino i ‘dipendenti’ e quest’ultimi presi dalla rabbia finiscono per portarli in tribunale (giustamente per quanto ci pare). E nel caso in cui il giudice condanni la famiglia (molto probabile), oltre a dover pagare gli stipendi, occorrerà pagare anche i contributi non versati all’INPS.
Come avete potuto leggere, i rischi derivanti dall’assunzione di una badante in nero sono veramente tanti. Non ci cascate, scegliete anzi agenzie che si occupano di collocamento badanti come la nostra.
Santa Rosa Assistenza è da anni il punto di riferimento di badanti e famiglie di tutto il Nord Italia: con noi il servizio è più che collaudato!
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