Il lavoro della badante è una professionale che solamente negli ultimi tempi sta acquisendo la propria autonomia e dignità. Per questo motivo sono ancora molti i dubbi che rendono di difficile chiarezza i diritti e doveri delle badanti. In questo articolo si analizza come fare a richiedere la maternità da badante convivente.
Maternità: spetta alla badante convivente?
La maternità è la retribuzione che sostituisce il reddito, il quale viene sospeso momentaneamente nel periodo in cui le lavoratrici non possono svolgere le mansioni professionali che interferirebbero con il loro stato di salute precario dovuto alla gravidanza. Essa spetta a tutti i lavoratori dipendenti, a lavoratori con contratto di somministrazione, dipendenti d’appalto, lavoratori con contratto a lavoro intermittente o di lavoro ripartito, lavoratori con contratto a tempo parziale, agli apprendisti e ai lavoratori con contratto in inserimento, ecc. Come tutte le lavoratrici dipendenti anche alle badanti spetta la maternità, come definito a norma di legge nel contratto collettivo nazionale di riferimento.
Tipi di maternità: requisiti per richiederla
Le badanti, come per tutti i lavori dipendenti, hanno diritto alla maternità obbligatoria e, nei casi previsti, alla maternità anticipata/a rischio. Per richiederla è necessario che la badante abbia maturato almeno 52 settimane di lavoro nei due anni precedenti alla richiesta o 26 settimane di lavoro nell’anno precedente.
La retribuzione sostitutiva viene erogata dall’Inps e si percepirà l’80% dello stipendio normale.
Come fare per ottenere la maternità da badante convivente?
Per richiedere la maternità, la futura mamma dovrà recarsi all’Inps, luogo in cui dovrà presentare i moduli appositi per la domanda di maternità. Il modulo si può trovare direttamente sul sito ufficiale dell’Inps oppure cliccando direttamente questo link. La consegna deve essere effettuata prima dell’arrivo del settimo mese di gravidanza sia al datore di lavoro sia all’Inps.
Per convalidare la richiesta è necessario allegare il certificato medico che conferma lo stato di salute di chi ne fa richiesta, in questo modulo vi sarà presente la data stimata per il parto. Le lavoratrici, che svolgono la loro professione a domicilio, dovranno allegare anche il provvedimento dell direzione del lavoro in caso di assenza anticipata e la dichiarazione da parte del datore per cui si lavora.
Infine, dopo il parto sarà necessario consegnare il modulo di certificazione del parto dell’Asl.