Come forse ben sai, il 2 ottobre è stato un giorno speciale. Era la festa dei nonni.
Una ricorrenza civile diffusa in alcune aree del mondo, celebrata in onore della figura dei nonni e della loro influenza sociale.
In gran parte dei paesi l’evento è festeggiato nel mese di settembre o di ottobre. Come nel nostro.
Infatti in Italia la festa dei nonni è stata istituita come “ricorrenza civile per il giorno 2 ottobre di ogni anno con la legge n. 159 del 31 luglio 2005, quale momento per celebrare l’importanza del ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società in generale.
La legge istituisce anche il «Premio nazionale del nonno e della nonna d’Italia», che il presidente della Repubblica assegna annualmente a dieci nonni, in base a una graduatoria compilata dall’apposita commissione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del MIUR.
Il compito di promuovere iniziative di valorizzazione del ruolo dei nonni, in occasione di tale data, spetta per legge a regioni, province e comuni.
La data del 2 ottobre coincide con il ricordo liturgico degli angeli custodi nel calendario dei Santi cattolico.”
Insomma…
legge o non legge, chi legge questo articolo farà bene ad allacciare le cinture perché è un elogio completo alla nobile età.
E farà ricredere tante persone sull’importanza degli anziani nelle nostre vite!
“Da quanto è diventato nonno, sembra vivere una seconda giovinezza!”
E’ la frase tipica che attribuiamo ad una persona che ha appena ricevuto in dono dalla vita un nipotino.
E proprio grazie al tempo libero guadagnato con anni di fatica, che questi è libero di godersi totalmente il bambino.
Cosa che magari non era riuscito a fare con i propri figli mentre lavorava…
Inoltre con la sua squisita presenza, permette alla famiglia di evitare il pagamento per l’affido del piccolo ad eventuali baby-sitter.
Infatti svolge un ruolo fondamentale e magistrale nella crescita ed educazione dei bambini.
I genitori possono trovare sollievo dall’aiuto dei nonni, senza il “bisogno di sentirsi in colpa“, per non riuscire ad assolvere tutto ciò che riguarda la cura del bambino.
Loro vi aiuteranno con gioia!
Con l’aumento dell’aspettativa di vita, gli anziani sono più forti e longevi di prima.
Nel pieno delle proprie forze fisiche ed emotive, i nonni sono in grado di educare, accudire e aiutare nella crescita i genitori del proprio nipotino.
Ricordiamo che la saggezza dei nonni è preziosa e che per loro il nipotino è “la ricompensa” di una vita dedita ai sacrifici!
Occhio però: è importante non viziarli troppo!
…Rischio in cui talvolta, per troppo amore, cadono i nonni.
Vedete, le esperienze positive che viviamo nella nostra prima infanzia agiscono da fattore protettivo e permettono una crescita sana dal punto di vista psicologico…
Infatti il bambino che gode di sicurezza affettiva sviluppa fiducia in se stesso e nell’ambiente che lo circonda.
Il che rafforza la cosiddetta “resilienza”, la capacità psichica di resistere agli eventi negativi e stressanti.
Tutto questo supporto psicologico preziosissimo lo offrono direttamente i nonni con la loro saggezza.
Tuttavia non deve sfociare nell’eccesso.
Perché così come quando si mangia troppo si sta male, così se si coccola troppo il bimbo si rischia di farlo abituare troppo bene…
E di questi tempi così incerti, è bene avere anche riguardo per la capacità del nipotino di adattarsi alle sfide della vita con un pizzico di autonomia.
Ma del resto come si fa? Qual è la giusta via da seguire?
Tra Nonni e Nipoti generalmente si sviluppa una relazione unica e speciale.
I primi trasmettono alle generazioni successive quel senso di prezioso affetto che aiuta a crescere e a confrontarsi con la vita…
e i secondi regalano in cambio allegria e conferma del valore e dell’importanza rivestita dai loro tanto amati nonni.
Una complicità fatta di comprensione e tolleranza e a volte anche da una ricerca di mediazione rispetto al compito educativo dei genitori.
Infine… l’amore!
I nonni sono anche coloro i quali danno sostegno ai propri nipoti nei loro momenti di difficoltà:
- dispensano consigli, che i piccoli a volte si vergognano a chiedere ai genitori,
- esprimono la loro approvazione ed il loro orgoglio rispetto ai risultati scolastici raggiunti (spesso più dei genitori),
- sono dei costanti punti di riferimento con i quali potersi confrontare,
- danno sicurezza per la loro saggezza legata alle esperienze di vita vissute.
- E molto, molto altro…
Secondo i dati ISTAT aggiornati al 2021, su un campione di 600 bambini circa l’87% percepisce e descrive i nonni come “molto importanti”, “amorevoli”, “generosi” e “simpatici”.
Dunque ecco la dimostrazione che per i bambini conta soprattutto che i nonni stiano loro accanto…
E che abbiano sempre orecchie per ascoltarli, che siano amorevoli, tolleranti e spiritosi.
Il cosiddetto “Nonno competente” – dal latino competere, essere capace di qualcosa — è quel nonno che si mostra sensibile e aperto in quanti più ambiti importanti per la formazione della personalità del nipote.
Tra questi figurano le seguenti dimensioni: sensoriale (farsi le coccole, azzuffarsi per gioco, ecc…), motoria (fare attività fisica insieme, organizzare gite, ecc…), emotiva (dare conforto, lodare, ecc…), comunicativa (affrontare le preoccupazioni e i problemi) e cognitiva (trasmettere conoscenze e valori).
È ovvio che l’amore dei nonni ed il rapporto speciale con i nipoti non potranno mai minacciare l’attaccamento del bambino verso i genitori che rimangono sempre le figure di riferimento più importanti a prescindere da tutto.
I nonni possono essere più permissivi o autoritari dei genitori, ma se questi ultimi svolgono il loro ruolo nel modo dovuto il bambino capisce subito che con i genitori valgono certe regole e con i nonni altre.
Non dimentichiamo che spesso sono i nonni ad essere di fatto coinvolti nelle cure e nell’accudimento dei nipoti in periodi di ristrettezze economiche, di conflittualità genitoriali con famiglie monoparentali e di scarsi servizi compensativi sul territorio.
Di fatto essi si sostituiscono per buona parte della giornata al genitore e ne fanno le loro veci, con amorevolezza e disponibilità che nessun’altra persona estranea o babysitter potrebbe dare.
Infatti molti educatori e pediatri sostengono che…
…Il ruolo del nonno è “un ruolo senza ruolo”. Questo perché non è legato a nessun vincolo prestabilito, come accade invece per le figure genitoriali.
Infatti è un ruolo familiare anche se non fa parte del ristretto nucleo formato dai genitori e figli, e sono sempre i genitori a dettare le regole dell’educazione.
Regole a cui anche i nonni devono attenersi per rispetto verso papà e mamma, ma soprattutto per non interrompere quel processo istruttivo che si forma giorno dopo giorno.
Nonostante non appartengano al nucleo principe, essi sono fase del ciclo vitale interno alla famiglia
Basti pensare al sostegno economico fornito.
Al giorno d’oggi, i nonni accudiscono i nipoti quando i genitori sono assenti e danno spesso un aiuto economico alla famiglia.
La loro presenza ( come già ripetuto più volte) rappresenta un’ancora di conforto quando la famiglia attraversa mari di difficoltà.
I nonni in questi casi, fungono da supporto emotivo per i nipoti in un momento in cui le loro certezze si sgretolano.
Quindi rappresentano un importante fattore di protezione proprio per la continuità emotiva che assicurano.
Essere nonni è un percorso interiore della persona.
Non esiste un modello definito per la figura dei nonni: lo può essere in modi diversi, a seconda dello stile di vita della famiglia, del vissuto di tutti e della disponibilità anche in termini di salute.
Ci sono anche nonni giovanissimi ma il fatto di assumere tale ruolo per alcuni può essere una gioia, per altri può essere traumatico, perché è il segno del tempo che passa e delle generazioni che si succedono.
In questo processo interiore rientra l’accettazione della terza età e la presa di coscienza di un radicale cambiamento del loro ruolo anche agli occhi del mondo esterno.
Non a caso gli esperti parlano proprio di “lavoro “psicologico” che i nonni devono svolgere quando arriva in famiglia un bambino.
Non tanto nei confronti del nascituro, quanto nei propri.
Infatti quello che dovrebbe caratterizzare tutti i nonni è l’amore incondizionato da donare ai nipoti.
Ma non sempre è cosi. Ecco perché i caratteri più duri e burberi devono fare questo lavoro.
Tuttavia, la cosa più preziosa che i nonni possono donare assieme all’amore…
È il tempo.
I bambini vivono giornate stressanti, super impegnate e programmate, e i loro genitori non sono da meno.
Dunque è n questo contesto che è difficile trovare il tempo semplicemente per parlare, stare insieme, godere della compagnia reciproca e giocare.
Giocare è per ogni bambino un’attività estremamente seria.
È l’occupazione principale per tutti i cuccioli e spesso i nonni, liberi da impegni lavorativi, sono i primi compagni di gioco.
PROPRIO PERCHÈ HANNO TEMPO PER LORO!
In questi momenti non è tanto importante cosa si fa, ma come lo si fa, con che spirito e con quanta fantasia.
Non tutti i nonni sono capaci o impossibilitati di giocare coi nipoti, ma fare i nonni non è soltanto collegato al loro movimento.
È già abbastanza che tengano d’occhio i piccoli mentre giocano con altri coetanei.
Infatti possono fare altre attività insieme: raccontare o leggere una storia, fare una passeggiata, andare a vedere un posto particolare.
Tutto deve essere fatto con calma, con lentezza, per la gioia di stare insieme e nel rispetto delle possibilità fisiche della persona anziana.
Questa circostanza deve essere spiegata e compresa dai bambini che apprezzeranno ancora di più la disponibilità del nonno a stare con loro, non motivare il loro limite è impedire al bambino di comprendere determinate dinamiche e poterle giustificare.
Verso i nipotini i nonni devono cercare di non esagerare con regali materiali, accontentandoli in tutto e per tutto.
Perché i bambini, dietro i capricci e il desiderio di possedere, nascondono il bisogno di affetto, di avere qualcuno che con disponibilità li ascolti e stia loro vicino.
Bisogno di parole, dialoghi e storie.
Infatti, cara lettrice/lettore, non deve essere una scusa quella che i tempi sono cambiati e tutti i bambini guardano sempre uno schermo….
…a farti desistere dal raccontare una bella storia istruttiva ai tuoi nipotini/figli più piccoli.
Perché cosi come ci hanno insegnato a noi di qualche generazione fa:
“una storia ben raccontata trasmette molto di più che un insegnamento”.
Trasmette una presenza costante, affettuosa e disponibile.
E fidati che da grandi ti ringrazieranno. Per loro varrà molto più che il giocattolo pubblicizzato in televisione.
Il ricordo del passato trascorso coi nonni può diventare un terreno fertile da cui attingere nei momenti più difficili dell’esistenza, perché rappresenta un vero e importante bagaglio culturale, morale e affettivo da conservare e trasmettere alle generazioni a venire.
Una memoria che tornerà utile quando a loro volta i piccoli saranno cresciuti sino a diventare nonni a loro volta.
Ricordando le parole di Papa Francesco: «La vecchiaia è la sede della sapienza della vita». Della sapienza, ma anche dell’aiuto concreto, e insostituibile, alle nuove generazioni.
Per oggi è tutto.
Il consiglio è suggerire di passare tempo con nonni e anziani, bambini e figli nel rispetto delle norme Covid.
Spero che questo articolo ti sia di fondamentale valore…
E che ti permetta di guardare ai nonni in modo diverso, speciale!
Se ad esempio vuoi assicurarti di garantire loro una meritata compagnia e/o assistenza …
contattaci senza impegni!
Invece…
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