Gestire una badante in casa: difficoltà da affrontare e come superarle

07/01/2020
10 Minuti

Non è cosa semplice gestire una badante, in particolare la badante convivente.


La problematica è rilevante sia sotto il profilo burocratico ed amministrativo (assunzione, paghe, contributi, casse previdenziali) sia in riferimento alla necessità di sostituirla al meglio quando è assente per ferie, malattia, riposo (o addirittura quando si desidera cambiarla, perché non c’è più armonia reciproca).

Cambiare troppo spesso badante ha un impatto negativo sull’assistito, in particolare se poco lucido o con mobilità ridotta, che fa fatica ad adattarsi velocemente a cambiamenti.

Esiste anche la possibilità di non cambiare la badante, ma di ottenere da lei prestazioni più soddisfacenti. Ma anche in questo caso bisogna sapere come comportarsi.


Se desiderate mettervi al riparo da ogni rischio e da ogni brutta sorpresa, giungerete alla conclusione che improvvisare, e fare le cose in modo arrangiato, non aiuta affatto noi e i nostri cari a trovare una soluzione soddisfacente, e anzi vi espone al rischio di controversie legali.

Ma come orientarsi in un mercato che presenta un’offerta variegata, e troppo spesso poco efficace? Vediamo alcuni importanti aspetti da considerare.


Valutare una badante prima di ingaggiarla

Prima di ingaggiare la badante adatta alla situazione del vostro congiunto da assistere, sarebbe necessaria una cosa non facile: reperire tutte le informazioni relative alla badante.

  • Precedenti esperienze lavorative
  • Corsi di formazione effettuati
  • Atteggiamento mentale della badante
  • Adattabilità a migliorare le proprie prestazioni
  • Dimestichezza con la lingua italiana
  • Abitudini personali scorrette o poco salutari
  • Adattabilità alla presenza di animali domestici


Conoscere in anticipo, cioè prima di ingaggiarla, se una badante è solita essere davvero operosa, premurosa, scrupolosa, paziente, gentile, di buona conversazione, discreta, adattabile (anche sui cibi da cucinare) e tempestiva nell’avvisare, quando necessario, i parenti o il medico, è quasi impossibile, se non si conosce il mercato.

La fase della selezione e del colloqui, nonché la valutazione nel periodo di prova, sono quindi da effettuarsi con cura.


Gestione riposi, ferie, malattia, permessi

Esistono precise normative, e diversificate categorie di mansioni a cui applicarle, quando si parla di assumere una persona addetta alla assistenza domiciliare alla persona anziana. Ma non è facile districarsi. Sbagliare, anche in buona fede, espone al rischio di rivalse legali da parte della badante o colf.

Oltre a ciò, una mancata conoscenza di come vanno regolati riposi, ferie, periodi di malattia e permessi della badante rischia di logorare reciprocamente i soggetti coinvolti (anziano, suoi parenti e lavoratrice medesima) con sterili discussioni, che non migliorano la situazione e anzi danneggiano l’armonia reciproca.

Chi conosce, per esperienza professionale, la gestione di queste situazioni, è in grado di evitare contraccolpi negativi (psicologici, legali e fiscali). Si devono dunque conoscere molto bene i diritti della badante:

  • quanti e quali giorni di festività ritiene importanti
  • quante ore di riposo a fronte di quante ore lavorative svolte necessita, e in che orari
  • quanti giorni di ferie retribuite richiede
  • quanti contributi previdenziali a seconda del monte ore lavorato e delle mansioni ricoperte reclamerà
  • quanti permessi, e in quali giorni e orari, saranno domandati


Pur essendoci flessibilità tra le parti, è bene sapere dove si rischia di mettere il piede in fallo, evitando controversie legali e amministrative.

Il momento in cui l’assunzione della badante viene confermata, insomma, non è la fine della ricerca: servirà anche pianificare e prepararsi per affrontare i periodi in cui la badante non è operativa.


Fissare attività quotidiane e obiettivi

Ci sono molte badanti e colf davvero brave nel proprio lavoro. Ma anche loro, se non ricevono esaustive indicazioni su cosa si desidera da loro a livello di mansioni, non rendono al meglio.

E’ bene dunque impartire loro istruzioni precise (anche scritte, tutte le volte che è necessario) per evitare incomprensioni e per mettere completamente a frutto l’investimento economico e i costi da sostenere per avere una buona assistenza domiciliare.

E’ fondamentale dunque precisare alla badante sia la lista delle incombenze quotidiane, sia chiarirsi con essa, mediante periodici colloqui, quali sono gli obiettivi generali della sua permanenza nella casa dell’assistito. Ecco le principali cose da precisare:

  • Numeri telefonici da contattare in caso di bisogno
  • Preferenze (o esigenze mediche) dell’assistito in materia alimentare
  • Farmaci da somministrare, e in quali orari
  • Abitudini dell’assistito (orari, presenza di animali da compagnia)
  • Oggetti di particolare valore affettivo per la persona assistita (come maneggiarli, o se non maneggiarli affatto)
  • Zone e stanze della casa da evitare per rispettare la privacy
  • Carattere dell’assistito (esempio: preferisce una badante brillante, o piuttosto una persona più discreta, perché non ama troppo conversare?)
  • Obiettivi generali dell’assistenza (esempi: l’anziano deve curare qualche malanno cronico, o tenere monitorata la propria efficienza mentale; oppure è autosufficiente ma desidera una buona compagnia perché soffre di solitudine; oppure ha già una rete di frequentazioni, ma in casa gli manca una persona che sappia anche mantenere decoroso l’ambiente).


Ogni persona anziana ha le proprie preferenze e priorità. Non si può certo lasciare che la badante le indovini da sola, o ci metta troppo tempo a capirle. Darle delle istruzioni chiare, migliora la situazione per tutti (persona assistita, suoi parenti, e lavoratrice stessa).


Un ambiente armonioso giova a tutti, badante inclusa

Se è giusto chiedere tatto e gentilezza da parte della badante, è anche giusto trattarla allo stesso modo. Oltre che giusto, è anche conveniente, perché se si crea un clima armonioso tra la badante e l’assistito e i suoi parenti, tutto viene più facile, le prestazioni migliorano, l’anziano è soddisfatto, e parenti sono tranquilli, perché sanno di aver trovato la badante o colf giusta, interrompendo finalmente laboriose ricerche e tentativi di creare le condizioni giuste per il proprio caro.

E’ possibile creare, senza comportamenti troppo confidenziali (che non sarebbero professionali) un clima sereno e di aiuto reciproco. Anche la badante è una persona con i propri risvolti umani, e apprezzerà molto chi la considera come una persona preziosa.


Importanza di affidarsi ad una agenzia esperta

Come visto, sono numerosi e sfaccettati gli aspetti dell’assistenza domiciliare alle persone anziane che ruotano attorno proprio alla gestione del rapporto con una badante o una colf.

Si ottiene una piena soddisfazione delle persone coinvolte (anziano da assistere, suoi famigliari e lavoratrice stessa) solo se si rispettano una serie di fattori riguardanti la sfera delle competenze professionali, delle caratteristiche psicologiche, delle abitudini personali, e delle normative vigenti (le quali, tra l’altro, cambiano periodicamente).

Rivolgersi ad una agenzia seria ed esperta permette di affrontare con successo tutti queste difficoltà, anche in riferimento alla capacità di selezionare, formare e istruire in modo chiaro la lavoratrice, rispettando i diritti legali e fiscali di tutte le persone coinvolte, e anche rispettando la loro sensibilità. Insomma, è una materia per veri professionisti del settore assistenza domiciliare.

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