Quando si assume una badante convivente, quest’ultima avrà diritto a percepire, oltre lo stipendio, anche il vitto e l’alloggio. Per vitto e alloggio s’intende la possibilità di vivere all’interno dell’ambiente domestico dell’assistito e di ottenere viveri e pasti inclusi, senza alcuna spesa aggiuntiva da parte del professionista.
Vitto e alloggio
Il datore di lavoro ha il dovere di fornire all’assistente domestico il vitto e l’alloggio, secondo quanto esplicitato all’interno della legge 1228/1954. Per alloggio, s’intende il diritto della badante di vivere all’interno dell’ambiente domestico dell’assistito e il diritto di avere una camera e uno spazio personale dignitoso; mentre per vitto, s’intende il diritto di ottenere pasti ottimali (colazione, pranzo e cena) e i beni di prima necessità.
Proprio per questo motivo, nel caso in cui la badante chiede di domiciliare a casa dell’assistito bisognerà prendere in considerazione alcuni fattori. Primo tra tutti è la situazione dello stato di famiglia della badante, che non sarà normalmente connesso ai suoi familiari, ma all’interno del nucleo familiare che vive nel domicilio dell’assistito.
Per evitare ciò, è possibile chiedere lo stato di famiglia separato.
Come cambiare la residenza per la badante convivente?
Per andare a vivere all’interno dell’ambiente domestico dell’assistito, la badante può aver bisogno di cambiare residenza. Per fare ciò sono necessari i seguenti documenti:
- fotocopia fronte e retro del documento d’identità
- fotocopia fronte e retro della tessera sanitaria
- fotocopia contratto di locazione, comodato d’uso o acquisto della nuova residenza
- fotocopia della patente e del libretto di motocicli o autoveicoli
Per fare il cambio di residenza, bisogna richiedere e fare riferimento al comune in cui si trova la nuova residenza. Sarà necessario recarsi allo sportello dedicato e compilare il modulo apposito.
Bisognerà poi inviare all’ufficio anagrafico la copia di un documento d’identità e il modulo di dichiarazione compilato all’ufficio comunale precedentemente. Il procedimento è da farsi entro il ventesimo giorno da cui si è iniziato ad abitare nella nuova dimora e non oltre, così come definito dalle norme vigenti.
Bisogna ricordare, che per il datore di lavoro non è presente l’obbligo del cambio di residenza da parte della badante. Infatti, quest’ultima può mantenere comunque anche un precedente domicilio, purché sia italiano.
La residenza non è, infatti, da confondere con il contratto di ospitalità, ospitalità che deve essere comunicata alla pubblica sicurezza entro i termini indicati dalla legge.