Quando una lavoratrice è in stato di gravidanza si può sentir parlare di maternità a rischio, tuttavia non tutti sono informati riguardo a questa pratica.
Scopriamo in questo articolo come si deve comportare e quali sono i diritti di una badante in maternità a rischio.
Maternità a rischio cos’è?
Alcune gravidanze possono essere particolarmente faticose e pericolose, sia per la salute del figlio che della madre, per questo motivo il medico può decidere di rilasciare un attestato che dichiari che la madre ha il diritto di ritirarsi in maternità il prima possibile.
In particolare, la richiesta di maternità anticipata per gravidanza a rischio è indicata per le madri che svolgono lavori molto stancanti e rischiosi. In questi casi l’INPS permette alle futuri madri di recepire lo stesso indennizzo previsto per il congedo-maternità e di ritirarsi dal lavoro per il periodo prestabilito.
Come richiedere la maternità a rischio?
Per richiedere la maternità anticipata per gravidanza a rischio è necessario rientrare in alcune caratteristiche, ovvero:
- lavoratrici che hanno o possono riscontrare complicanze di grave entità o che possono aggravarsi senza il dovuto riposo e controllo
- lavoratrici che sono in stato di gravidanza che si può aggravare a causa di condizioni di lavoro particolari
- lavoratrici soggette a lavori stancanti, come per esempio carico e scarico merci, o pericolosi. Nei casi in cui il lavoro sia considerato pericoloso, la maternità può essere prorogata fino a 7 mesi dopo il parto.
La richiesta della maternità anticipata può essere presentata da tutte le donne lavoratrici dipendenti e autonome. Per fare la richiesta è necessario compilare l’apposita domanda, allegare il certificato medico del proprio ginecologo e le fotocopie dei propri documenti d’identità.
I documenti devono essere inviati alla direzione provinciale del lavoro. Inoltre, è possibile informarsi a riguardo consultando l’intero decreto legislativo 151/2001 a proposito della maternità e paternità.
Si ricorda che è necessario consegnare una fotocopia della domanda anche al proprio datore di lavoro.