L’Alzheimer è davvero un ospite indesiderato per il paziente. E le badanti che assistono, devono essere in grado di operare con i nostri migliori valori e impegnarsi più a fondo che in altri casi.
In questo breve articolo ti spiegheremo come trattare anziani e pazienti che soffrono di questa terribile malattia: l’alzheimer.
Il morbo di Alzheimer è una malattia neurodegenerativa, che peggiora nel tempo e che porta danni irreparabili al cervello.
Nel farlo, riduce sempre di più le capacità cognitive della persona che ne è colpita.
Quindi porta alla progressiva perdita dell’autonomia, attraverso problematiche e incapacità di ricordare.
La comunicazione, la confusione, gli atteggiamenti e i comportamenti divengono sempre più instabili…
E in compenso sorgono depressione, ansia, demenza e disturbi della personalità.
Ecco perché chi ne è affetto è estremamente fragile e necessita di assistenza mirata, continua e di valore.
Alzheimer: riconoscerlo
Quando si assiste una persona malata di Alzheimer è necessario conoscere la sua storia clinica e, soprattutto, informarsi adeguatamente sulla malattia.
I sintomi e le caratteristiche sono molte e possono variare leggermente da soggetto a soggetto.
Infatti il morbo viene suddiviso in quattro fasi, nelle quali la malattia progredisce.
Ecco perché Sapere in quale stato si trova l’anziano aiuta a seguire l’andamento della malattia e soddisfare le necessità di quel momento.
Conoscerai la malattia e le sue manifestazioni. E non ti troverai impreparata di fronte a peggioramenti o situazioni critiche.
Come assistere un anziano affetto da Alzheimer?
Per assistere un anziano malato di Alzheimer è necessario seguire alcune accortezze:
- mettere l’ambiente in cui l’anziano risiede in sicurezza, facendo attenzione che l’anziano non possa arrivare a zone pericolose.
Quindi procedi e nascondi medicinali e mettili in un posto in cui l’anziano non possa prenderli.
- Essere paziente, empatico e comprensivo! Cerca di prevedere e anticipare i momenti di crisi e gli eventuali cambi di umore.
- Quando l’anziano è ancora in sé stesso e desidera ricordare, supportalo. La condivisone dei ricordi è importante.
- Renderlo felice e sereno per quanto possibile.
- Seguire attentamente ogni fase della giornata dell’anziano e soprattutto non lasciarlo mai solo.
Trattare il Morbo di Alzheimer
L’anziano potrà dimenticarsi di aver mangiato oppure potrà essere convinto di averlo già fatto. ..
Ecco quanto è importante che tu lo segua attivamente.
Infine…mostrati sempre tranquillo e non importi mai come un’autorità.
Quando ci si trova ad assistere un anziano è importante mettersi nell’ottica che malattie e problematiche possono insorgere da un momento all’altro.
Potrebbe capitare che mentre stai assistendo un anziano, questo inizi a manifestare sintomi tipici dell’Alzheimer.
Per questo motivo è fondamentale conoscerne i sintomi.
In questo modo puoi fare presente il prima possibile la situazione e fare eventuale accertamenti.
I sintomi più frequenti di questa malattia sono:
- perdita della memoria, visibile attraverso la dimenticanza di informazioni appena apprese. Dimenticanza di eventi importanti. Ripetizione di domande e frasi già dette in precedenza.
- perdita di concentrazione e di conoscenze acquisite già in passato
- difficoltà a svolgere le normali attività quotidiane che prima si svolgevano senza richiedere aiuto
- distorsione della percezione della realtà, attraverso per esempio la manifestazione di allucinazioni
- difficoltà a comunicare. Per esempio un anziano che mentre parla si blocca e non sa come continuare il discorso
- perdere oggetti e non ricordare affatto come si è arrivati a perderli
- riduzione della socialità
- insorgenza di ansie, depressione, rabbia ingiustificata.
E molto…molto altro!
Negli ultimi decenni la demenza è divenuta una patologia molto frequente. La forma di demenza che registra il numero più alto di casi (oltre il 50% ) è la malattia di Alzheimer.
Prendersi cura di una persona malata di Alzheimer è un impegno a tempo pieno che richiede qualità umane e organizzative.
La badante, infatti, dovrà imparare a capire le esigenze del suo assistito anche se non è in grado di esprimerlo.È importante non forzare mai il volere dell’anziano quando si rifiuta di fare qualcosa.
Spesso basta aspettare giusto cinque minuti per trovarlo con uno stato d’animo diverso.
Per motivarlo e tenere allenata la mente non bisogna mai limitare il malato, piuttosto, può essere utile coinvolgerlo in azioni abituali della giornata.
Come ad esempio riordinare la tavola, aprire un mobile per posare una pentola, ecc. I piccoli ripetuti gesti e momenti del vissuto quotidiano possono aiutare il malato a restare calmo.
Se portiamo dei mutamenti nella quotidianità, il malato potrebbe risultare più agitato.
Ma ricordati di mantenete la memoria residua del malato con l’utilizzo di alcuni supporti.
Ad esempio metti bene in vista le fotografie, di grandi dimensioni, dei congiunti!
Un’altra idea è quella di scriverci il loro nome, oppure contrassegnare le porte delle camere.
Perché la malattia incide prepotentemente sulla memoria a breve termine.
E nel dialogo opportuno formulare frasi brevi e semplici.
Così l’anziano non avrà grosse difficoltà per ricordarle. Procedere e ripetere con dolcezza e con un tono pacato.
Accettare eventuali tempi di risposta, spesso lunghi, e fare attenzione anche al linguaggio del corpo.
Poi, Se il contatto fisico viene gradito, mostra affetto al paziente toccandolo mentre gli parli.
Altre azioni che la badante deve monitorare sono, indubbiamente, l’igiene personale e abbigliamento.
Oppure situazioni di disagio..
Ad esempio, se la doccia può provocare paura o disagio, è consigliabile preparare una bella vasca calda, oppure aiutarlo a lavarsi a pezzi.
Anche la comodità dell’abbigliamento è importante.
Vi consigliano infatti di utilizzare vestiti con tessuti morbidi e non aderenti, come esempio le tute.
E per le scarpe vale la teoria della comodità, eliminate quelle con i lacci e utilizzate quelle con lo strappo (molto più veloci da indossare).
Come detto prima…
Qualche piccola modifica all’interno dell’alloggio può aiutare il malato di vivere meglio nei suoi spazi.
È consigliabile, per esempio, attaccare sulle porte immagini di paesaggi per tenere lontano l’istinto di scappare di casa che possono avere alcuni malati.
Può essere utile eliminare o nascondere gli specchi.
Con l’avanzare della patologia i malati non riconoscono la loro immagine. Di conseguenza vedersi allo specchio può provocare molta agitazione.
Inoltre, tenere accesa una luce durante la notte può contribuire ad una maggiore tranquillità dell’ammalato.
L’Alzheimer può manifestarsi sia come aggressività verbale (insulti, parolacce, bestemmie, linguaggio scurrile) …
…che sotto forma di aggressività fisica (graffi, sberle, morsi, lancio di oggetti).
Queste manifestazioni, anche apparentemente casuali costituiscono molto spesso una vera e propria reazione difensiva del malato verso qualcosa che viene interpretato come una minaccia.
Non va dimenticato che chi è demente non è in grado di capire pienamente ciò che accade intorno a lui o ciò che gli si richiede.
La sua rabbia non è rivolta contro di voi ma è una manifestazione del suo disagio o della sua paura.
Perciò bisogna ridurre al minimo le situazioni che possono essere vissute come minacciose dal malato.
Cercate di non contraddirlo in quanto la sua tolleranza alle frustrazioni è molto ridotta.
Proponete le cose con calma e/o aspettate un momento adeguato.
Un metodo che contribuisce a limitare lo stress è dedicare del tempo all’anziano, facendo una breve passeggiata.
Conosciamo bene l’importanza di formare tutte voi badanti soprattutto su queste problematiche.
E fare in modo che assistiate in modo efficace e sicuro la persona malata di Alzheimer.
Perché il vostro ruolo è quello di lavare, vestire mangiare e aiutare nel benessere e l’autonomia…
Ma anche quello di formarvi continuamente!!!
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