Pratica assunzione badante: cosa fare e quanto costa

07/01/2020
10 Minuti

Assumete una badante con regolare contratto di lavoro e dormirete sonni tranquilli. L’assunzione in nero è infatti una pratica ancora piuttosto diffusa, ma spesso sfocia in una causa nei confronti del datore di lavoro da parte della lavoratrice domestica che ha lavorato senza essere in regola.

L’assunzione in regola dà diritto ad agevolazioni fiscali per le famiglie che assumono e pertanto richiede la compilazione di diverse pratiche.


Sanzioni previste per assunzione in nero

Qualora una famiglia decida di non assumere in regola una collaboratrice domestica, si applicano le sanzioni previste per il lavoro in nero dal Decreto Semplificazioni (d.lgs. 151/2015), che prevede sanzioni, molto salate, che variano a seconda del numero di giorni di impiego in nero.

Meno di 30 giorni di impiego in nero comportano una sanzione che va da un minimo di 1.500 euro ad un massimo di 9.000. Da uno a due mesi invece, gli importi possono essere da 3.000 a 18.000 euro, mentre per un periodo superiore ai 60 giorni la multa va dai 6.000 ai 36.000.

E nel caso di colf e badanti bisogna fare attenzione alla validità del permesso di soggiorno: assumere in nero una collaboratrice domestica non in regola, infatti, comporta un aumento del 20% della sanzione amministrativa.


Agevolazioni fiscali per il datore di lavoro

Esiste insomma il rischio concreto che per risparmiare sulla badante alla fine si paghi un conto con interessi molto salati.

Tenete presente poi che il datore di lavoro che mette in regola una badante ha diritto ad agevolazioni fiscali come la deduzione dal reddito, in sede di dichiarazione, dei contributi Inps versati (nel limite massimo di spesa deducibile pari a 1.549,37 euro).

Se la persona da accudire poi non è autosufficiente, alla deduzione si affianca una detrazione per 19% (nel limite di spesa di 2.100 euro e se il reddito del contribuente non supera i 40.000 euro).

Vi siete convinti che la cosa giusta da fare è assumere regolarmente una badante? Allora ecco come procedere.


Documenti del lavoratore

Innanzitutto dovete verificare che la candidata al ruolo abbia i requisiti legali per poter svolgere regolarmente l’attività di badante. Per avviare una pratica di assunzione la persona individuata dal datore di lavoro dovrà produrre la seguente documentazione:

  • Codice fiscale
  • Documento di riconoscimento
  • Residenza anagrafica
  • Permesso (o la carta) di soggiorno nel caso sia cittadina extracomunitaria

Più eventuali:

  • Diplomi professionali
  • Iscrizione all’Inps con altri datori di lavoro
  • Attestato di servizio (attesta lo svolgimento di un’attività lavorativa)

Lettera di assunzione

Le condizioni di lavoro di una badante vanno quindi concordate tenendo conto di quanto previsto dal Contratto Collettivo Nazionale per il Lavoro Domestico in termini di compensi e mansioni. Una volta individuato il livello di inquadramento si potrà procedere con l’assunzione.

È buona prassi a questo punto che le parti sottoscrivano una lettera di assunzione nella quale si preveda anche un periodo di prova (che va pagato per i giorni di lavoro svolti dalla badante anche se il rapporto si interrompe senza preavviso).

Finito tale periodo, la badante è da considerarsi di fatto assunta.


La lettera di assunzione è un contratto di lavoro nel quale vanno indicati:

  • Tipologia del rapporto di lavoro (a tempo indeterminato o determinato)
  • Livello di inquadramento
  • Orario
  • Mansioni
  • Retribuzione
  • Vitto e alloggio
  • Giornate di riposo
  • Periodi di ferie
  • Durata del periodo di prova
  • Preavviso di fine rapporto


Comunicazione di assunzione all’Inps

Tocca quindi al datore di lavoro presentare all’Inps una comunicazione di assunzione entro la mezzanotte del giorno che precede l’inizio del rapporto di lavoro (o del periodo di prova), anche se si tratta di un giorno festivo. La comunicazione è un obbligo dal quale sono dispensate le prestazioni di lavoro di tipo accessorio, che funziona attraverso voucher che contengono, oltre alla retribuzione, anche la contribuzione Inps e Inail.

Il Ministero del Lavoro ha stabilito l’utilizzo di voucher nell’ambito del lavoro domestico per un importo massimo di 7.000 euro.


Come effettuare la comunicazione all’Inps:

  • A mezzo telefono: Contact Center INPS – numero verde 803.164 previa identificazione tramite PIN rilasciato dall’INPS.
  • Online: tramite il sito inps.it (home > servizi al cittadino > lavoro domestico > iscrizione rapporto di lavoro) per utenti registrati.
  • Con intermediazione: CAF, Patronati e commercialisti abilitati ai servizi telematici.

Al datore di lavoro l’Inps comunicherà un codice del rapporto di lavoro per gestire i cambiamenti del rapporto stesso.

A comunicazione avvenuta, l’Inps apre una posizione assicurativa e invia al datore di lavoro i bollettini prestampati MAV per il versamento dei contributi.

Sono previste sanzioni molto pesanti a carico del datore di lavoro in caso di mancata comunicazione.


Costi delle pratiche

Il datore di lavoro che non può o non vuole gestire tutta la parte burocratica che l’assunzione di una badante comporta, di solito si rivolge ad un CAF o ad un Patronato. Sul mercato sono presenti anche agenzie private che propongono abbonamenti per la gestione del rapporto di lavoro a prezzi che variano da circa 50 euro per i privati a oltre 100 euro per i professionisti.

Questi i servizi con relativi prezzi indicativi proposti da CAF e Patronati (i costi più bassi sono per gli iscritti ai sindacati):

  • Preventivo assunzione: 10- 15 euro
  • Lettera d’assunzione e stipula del contratto secondo il CCNL: 35 – 70 euro
  • Comunicazione online all’INPS: 10 -15 euro
  • Compilazione busta paga: 10 – 15 euro
  • Compilazione e stampa bollettini MAV: 8 – 10 euro
  • Conteggio ferie: 20 – 30 euro
  • Conteggio annuale TFR: 20 – 30 euro
  • Elaborazione Cud: 30 -50 euro
  • Consulenza generica: 10- 30 euro

Per la gestione annuale di tutte le voci del contratto un Caf può chiedere tra i 120 e i 300 euro.

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