Maternità badante: diritti, consigli e come comportarsi

07/01/2020
10 Minuti

La tua badante è in stato di gravidanza e tu non sai come comportarti? Questo è l’articolo che fa giusto al caso tuo!

Infatti in questa guida troverai moltissime informazioni, consigli e i giusti comportamenti da attuare nel caso in cui la badante necessiti di un periodo di maternità. Continua a leggere per saperne di più a riguardo!


Maternità badante: cos’è e come funziona?

Le donne nell’arco della loro vita possono incorrere in uno o più stati di gravidanza, da cui consegue uno stato fisico e condizioni di salute particolari che richiedono le giuste cure e il giusto riposo.

Per questo motivo, le donne lavoratrice che stanno per diventare madri hanno diritto a un’indennità chiamata maternità, ovvero ha un erogazione economica sostitutiva dello stipendio normale da parte dell’Inps. Questa indennità dura per tutta la durata in cui le future madri lavoratrici dipendenti si assenteranno dal lavoro, ed essa è gestita dall’Inps.

Come tutte le lavoratrici dipendenti, anche le badanti hanno diritto all’indennità di maternità come si può leggere nel CCNL di riferimento. Tra le varie forme di indennità, la badante avrà diritto a due tipi:

  • maternità obbligatoria: essa dura 5 mesi e in questo periodo la lavoratrice non può essere obbligata a prestare servizio. Solitamente, questo periodo viene suddiviso in due, ovvero 2 mesi circa prima del parto e i 3 mesi successivi ad esso. In alcuni casi le donne scelgono di suddividere i 5 mesi in 1 mese prima del parto e 4 successivi, portando però un certificato valido da parte del medico di riferimento che si sta occupando di seguire la gravidanza.
  • maternità anticipata: questo tipo di indennità è conosciuta anche come indennità a rischio e essa consente, a detta di un certificato medico valido del ginecologo di riferimento, di anticipare il periodo di maternità prima della data di inizio della maternità obbligatoria. Questa alternativa è opportuna per quelle done il cui stato di gravidanza sia rischio, faticoso e le condizioni di salute instabili. Per questi motivi vengono fornite le motivazioni da parte del medico curante per cui la donna sia momentaneamente non idonea a lavorare. Nel caso della maternità anticipata, oltre al certificato del medico di base, potrebbe essere richiesta anche una visita da parte dell’Ispettorato del lavoro, il quale si occuperà di convalidare la situazione verificando le condizioni di lavoro e la situazione della donna.


Badanti: come e quando spetta la maternità?

Le badanti in stato di gravidanza avranno quindi diritto al periodo di indennità di maternità, ma per beneficiarne dovranno possedere i seguenti requisiti:

  • aver maturato almeno 52 settimane lavorative in due anni prima della richiesta di maternità
  • oppure aver maturato 26 settimane lavorative nell’anno prima della richiesta

Si ricorda, che il pagamento dell’indennità di maternità non spetta al datore di lavoro, ma se ne occuperà l’Inps. Mentre invece, si ricorda, che alla badante spetterà l’80% del suo normale stipendio. Il datore di lavoro, però, dovrà continuare a versare in questo periodo il Tfr, emettere la busta paga (anche se di 0 euro). Importante è sapere che nel caso in cui la donna sia incinta e chiederà la maternità, essa non potrà essere licenziata, a patto che non sia stata già in stato di gravidanza prima di essere assunta o che non lo abbia riferito al datore.

Per quanto riguardo, invece, la figura maschile, gli uomini avranno diritto ad assentarsi dal lavoro nei due giorni della nascita del figlio e la retribuzione sarà pari al 100%.

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