Indennità di vitto e alloggio. cos’è e quando pagarla?

07/01/2020
10 Minuti

Hai deciso di assumere una badante convivente che presti assistenza a un tuo genitore anziano? Devi stipulare il contratto, ma non sai nulla sull’indennità di vitto e alloggio? Questo è l’articolo che fa al caso tuo!

Di seguito, troverai molte informazioni, caratteristiche, consigli utili in merito all’argomento. Continua a leggere per saperne di più!


Indennità di vitto e alloggio: cos’è?

Prima di parlare dell’indennità di vitto e alloggio, bisogna precisare che cosa sia il vitto e l’alloggio. Per vitto e alloggio, s’intende un servizio aggiuntivo di cui il lavoratore usufruisce in caso in cui il lavoro lo richieda. Ad una badante convivente spetterà il vitto e l’alloggio, ciò significa che il professionista avrà diritto ha:

  • Vitto, ovvero alimentazione sana e equilibrata e l’ambiente in cui vivrà dovrà essere ideale per vivere in serenità, tranquillità e salute.
  • Alloggio, deve essere curato, sicuro e confortevole per garantire serenità e dignità al lavoratore.

L’indennità di vitto e alloggio è una somma di denaro che il datore di lavoro rimborsa al lavoratore, in questo caso alla badante, che sia assunto come convivente.

Questo significa che ogni volta che la badante non potrà usufruire del normale alloggio dato dal datore di lavoro, le spetterà l’indennità, per esempio durante le ferie. Il valore dell’indennità di vitto e alloggio è indicato nel Contratto Collettivo Nazionale 2018, in cui si può trovare:

  • corrispettivo pranzo 1,93 euro
  • corrispettivo cena 1,93 euro
  • corrispettivo alloggio 1,67 euro

In questo modo, andrai a pagare un totale minimo di 5,53 euro al giorno per l’indennità vitto e alloggio.


Come e quando pagare l’indennità vitto e alloggio?

Stando a quanto riportato nel CCNL, il valore minimo della retribuzione del vitto e alloggio è stabilito, esso dovrà essere aggiunto alla retribuzione in alcune occasioni, eccole qui di seguito:

  • Ferie, quando la badante si prenderà qualche giorno di riposo per un massimo di 28 giorni e non usufruirà dell’abitazione del datore di lavoro
  • TFR, conosciuto come liquidazione
  • Tredicesima, ovvero il pagamento di una sorta di stipendio aggiuntivo, che viene pagato a tutti i lavoratori dipendenti, che corrisponde di valore a un intero stipendio che la badante prenderebbe.

Dovrai pagare l’indennità di vitto e alloggio nel caso in cui la badante fosse convivente, ma spetterà anche nel caso in cui la badante non convivente lavori per più di sei ore al giorno.

Nel caso in cui tu debba pagare l’indennità alla badante il consiglio maggiore è quello di informarti a tal proposito leggendo l’articolo 35 in merito, in modo da approfondire l’argomento e saperti comportare adeguatamente. Ricorda sempre di specifica tutte le caratteristiche e le mansioni del lavoro nel contratto di assunzione, in questo modo eviterai di creare incomprensioni e disguidi inutile con la tua badante.

Spesso, queste pratiche burocratiche molto importanti risultano fastidiose per le famiglie, in quanto occupano molto tempo prezioso.

Nel caso in cui vorrai facilitarti la vita, avere più tempo per te stesso, per la tua famiglia e per il tuo lavoro, avrai la possibilità di rivolgerti a un’agenzia di assistenza e collocamento badanti, la quale ti assisterà, ti fornirà pratiche burocratiche illimitate e rendere il tutto più semplice e veloce. In questo modo otterrai anche un servizio di qualità, attraverso il collocamento di badanti professioniste, specializzate e con molta esperienza nel settore.

Inoltre, con agenzia di assistenza badanti risparmierai e la spesa aggiuntiva del vitto e alloggio non risulterà più un problema! Nel caso in cui fossi interessato, richiedi maggiori informazioni sul nostro sito Santa Rosa Assistenza, azienda numero 1 del settore in Italia dal 1999.

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